Lunedì 25 agosto
Giardino di Palazzo San Giovanni
Corso Umberto I, 167
Time and life – La musica di Tony Williams
Roberto Gatto batteria
Alfonso Santimone pianoforte, tastiere ed elettronica
Marcello Allulli sax tenore
Umberto Fiorentino chitarra
Pierpaolo Ranieri basso elettrico
La prima notorietà di Roberto Gatto (nato a Roma nel 1958) risale al 1975, anno di debutto del Trio di Roma, costituito insieme a due musicisti destinati come lui a segnare profondamente la storia del jazz nazionale: Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli. Da allora, nel corso di quasi cinquant’anni di carriera, Gatto si è imposto come l’esempio più rappresentativo della batteria jazz italiana. Le sue indiscutibili doti tecniche lo hanno reso uno dei batteristi più ricercati sia da artisti italiani (Enrico Rava, Franco D’Andrea, Enrico Pieranunzi) che stranieri (Johnny Griffin, George Coleman, Curtis Fuller, Chet Baker, Joe Zawinul, Pat Metheny).
Negli ultimi anni Gatto ha creato trii, quartetti, quintetti e anche formazioni più ampie, lavorando spesso su progetti sapientemente costruiti, com’è il caso dell’omaggio a Tony Williams, batterista tra i più venerati della storia del jazz: un progetto che ha debuttato dal vivo nel 2023, mentre il disco Time and Life è uscito a inizio 2024.
Roberto Gatto metterà in rilievo la proteiforme musicalità di Tony Williams, la sua capacità di percorrere territori inesplorati e di concepire la musica in modo totalmente aperto. Dopo l’esordio, appena diciassettenne, nel leggendario quintetto di Miles Davis (1963), Williams passa a una carriera da leader altrettanto precoce, iniziata ad appena vent’anni con album innovativi quanto iconici per l’etichetta Blue Note (come Lifetime e Spring). A fine anni Sessanta, Lifetime è la formazione con la quale l’ancora giovanissimo Williams anticipa le sorti del jazz elettrico, assieme a John McLaughlin e Larry Young. Nei decenni seguenti confermerà il suo gusto per la sperimentazione, coltivando gruppi acustici di grande popolarità e partecipando a produzioni di spericolata ricerca.
«Un’altra sfida appassionante. Sono molto felice di lavorare a questo progetto su uno dei miei punti di riferimento, un innovatore, ma soprattutto un grande band leader e compositore. Tony Williams rappresenta quanto di più completo ci possa essere stato nella scena del jazz a partire dagli anni Sessanta. Onorato di poterlo omaggiare insieme ad un gruppo di straordinari musicisti ed amici: Alfonso Santimone, Umberto Fiorentino, Marcello Alulli e Pierpaolo Ranieri», spiega Roberto Gatto.